LA STORIA DEL CAPIM DOURADO
Nello stato brasiliano del Tocantis si trova una regione denominata Jalapão dove è possibile ammirare distese interminabili di campi d’oro. Non parliamo di campi di pepite ma del capim dourado, una pianta detta anche oro vegetale che nasce spontaneamente in questa unica zona del mondo. Le prime notizie di questa fibra si hanno intorno al 1500 d.c. quando i portoghesi sbarcarono a Porto Seguro e spingendosi nell’entroterra brasiliano trovarono il capim dourado, pensando di aver scovato finalmente l’oro che tanto cercavano.
CHE COS’È?
Il capim dourado non è altro che una fibra naturale, che inizialmente ha una colorazione verde e che dopo un anno di maturazione assume un colore oro. La pianta non deve essere colta quando ancora non è matura, poiché perderebbe la brillantezza che la contraddistingue, né quando il colore si brucia tendendo al rosso. La fibra matura è costituita da una rosetta di foglie, vicina alla superficie del suolo e durante la raccolta (da settembre a novembre) si fa attenzione a non sradicarla, mentre si lasciano sul terreno i semi per rinnovare la produzione, e favorire una naturale risemina nel rispetto dell’ ambiente.
COME SI LAVORA
La lavorazione di questa fibra, eseguita da parte degli indios, dura alcuni giorni. Prima viene lavata e poi viene tenuta a riposo per permettergli l’asciugatura. Una volta seccata si selezionano gli steli e si catalogano per tipologie: il capim fino è il più prezioso e viene usato per i gioielli, mentre il capim grosso – più spesso e più lungo – è ideale per realizzare borse e vasi.
La lavorazione si tramanda di generazione in generazione attraverso due metodi: il cucito, che riprende le antiche tradizioni di intreccio delle fibre vegetali, in cui la pianta viene immersa nell’acqua per aumentare il coefficiente di elasticità; la tecnica del wire, in cui gli steli del capim dourado rivestono i fili di metallo in modo da poter ottenere qualsiasi forma evitando che si deformi.
Il capim dourado è protetto dalla legislazione brasiliana e lavorato con cura dagli indios. Tutto ciò permette a queste popolazioni di portare avanti un’economia sostenibile, senza sfruttamento delle risorse.
I NUOVI MERCATI
L’oro vegetale (che oggigiorno sta espandendo sempre più la sua produzione, conquistando nuovi mercati) viene principalmente utilizzato per la creazione di bijoux, grazie alla bellezza lucente del colore che consente di utilizzare i gioielli anche per occasioni importanti, alla sua resistenza all’acqua e al tempo. Inoltre, il capim dourado può essere indossato da tutti perché assolutamente leggero e anallergico.
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